Nell’ambito del Territorio di Marchigiano è sita l’incantevole Valle dell’Aso che nel tempo ha ben conservato le caratteristiche di un ambiente Medioevale: paesini arroccati sulle colline e poderi con case coloniche sparse in mezzo ad una moltitudine di colori che si modificano ad ogni guardo, passando dal bianco intenso delle cime innevate dei Monti Sibillini attraverso le sfumature del verde – del giallo – del rossiccio – del marrane che dipingono le colline che dolcemente scendono a Valle, continuando con i mille colori dei frutteti della Valle, per terminare con l’azzurro del mare e del cielo che all’orizzonte si fondono e contrastano con le spiagge dorate.
MONTELPARO
Di antiche origini, risale all’VIII secolo, quando il longobardo Elprando iniziò a costruire un castello e si consolidò con i Farfensi intorno all’anno mille. Interessanti: la Chiesa di S. Michele Arcangelo, la Chiesa di Sant’Agostino con a fianco il Convento, la Torre Medioevale, il Museo degli Antichi Mestieri.
Ha dato i natali ai Cardinali: Fulgenzio Travalloni e Gregorio Petrocchini.
Feste e Manifestazioni:
Festa di Sant’Antonio – Sagra del Baccalà 15-16-17 Gennaio di ogni anno
Sagra della polenta – 2° Ven-Sab-Dom di Agosto di ogni anno
ORTEZZANO
Origine remota con tracce Etrusche e Picene.
Interessante: La Torre Ghibellina che domina il paese.
Feste e manifestazioni
Festa Popolare – Festa del vino e gastronomia tipica 3° Sab-Dom di Settembre ogni anno
MONTERINALDO
A sud del centro abitato, in Località “La Cuma” c‘è una interessante zona archeologica ove son ben visibili i resti di un monumentale Tempio e Portico Ellenistico Romano (XIII – XII A.C.)
CARASSAI
Paesino arroccato sulla collina, a 4 Km, dal centro abitato si erge il Castello di Rocca Monte Varmine di origine Longobarda.
Feste e Manifestazioni
Festa Popolare – Sagra della Salsiccia arrosto Periodo di Ferragosto
MONTALTO DELLE MARCHE
Sito su una splendida collina che da un lato termina nella Valle del Tesino e dall’altro scende dolcemente verso la Valle dell’Aso. Nel 1521vi nacque Felice Peretti, il futuro papa Sisto V°.
Di grande interesse storico un vecchio mulino ad acqua “Mulino Sisto V°”.
Feste e Manifestazioni
Festival degli Appennini – Canti corali 3° Sabato di Maggio di ogni anno
Festa popolare “Novalia” – Gastronomia Tipica 1° Sab – Dom di Agosto di ogni anno
Festa popolare – La notte delle streghe e dei folletti 13,14 Agosto di ogni anno
OFFIDA
Tra la Valle del Tesino e la Valle del Tronto, sorge Offida detto anche “Paese del Merletto a Tonbolo”. Sono dei pregiati merletti realizzati a mano con attrezzi particolari “fuselli”, tradizione che da più di 500 anni si tramanda di generazione in generazione.
È su una rupe che sorge la Chiesa di Santa Maria della Rocca di forme Romanico-Gotiche.
Feste e Manifestazioni
Mostra mercato – Vino dei Colli Piceni, Primi giorni di Settembre di ogni anno
ASCOLI PICENO
www.comune.ascolipiceno.it – www.quintanaonline.it
Passato plurimillenario (esisteva prima della nascita di Roma). A tutt’oggi è ancora ben presente l’impronta Romanica, quella Medioevale nonché quella Rinascimentale, lo dimostrano le Rue, le Porte che danno il nome ai Sestrieri della Quintana, i Templi, le Torri (Ascoli città dalle cento torri), oltre a Piazza del Popolo e il Palazzo dei Capitani.
Feste e Manifestazioni
Revocazione storica – Quintana, Luglio e Agosto
TORRE DI PALME
Borgo sorto nel Medioevo ad opera dei Monaci Eremitiani di S. Agostino. Tra viuzze, archi, portici, sottoportici e piazzette fiorite, scorci di paesaggio che arrivano alla suggestiva vista del Conero, non a caso il Borgo è denominato “Terrazza sul Mare”.
FERMO
Città di antichissime origini, ricca di arte e cultura, ha conservato intatto il suo aspetto Rinascimentale, lo dimostrano i possenti palazzi nobiliari, le chiese e i campanili. Interessanti: Il Duomo e il Teatro Storico.
Feste e Manifestazioni
Rievocazione storica – Sfilata con costumi Medioevali, 14 Agosto di ogni anno
Rievocazione storica – Cavalcata dell’Assunta, 15 Agosto di ogni anno
LORETO
www.comune.loreto.an.it www.santuarioloreto.it
Cittadina di culto Mariano. All’interno della Basilica si conserva il Santuario della S. Casa di Loreto, dove la Vergine Maria ricevette l’Annunciazione.
Feste e Manifestazioni
Agorà dei giovani del Mediterraneo – Incontro giovani di tutto il mondo, Settembre ogni anno
RECANATI
È il paese natio del grande poeta Giacomo Leopardi. Dal ‘700 la casa natale del poeta, oggi “Palazzo Leopardi” in Piazza “Sabato del Villaggio”, è ancora abitata dai suoi discendenti.
Recanati ha raccolto anche l’eredità del tenero Beniamino Gigli.
MACERATA
www.comune.macerata.it www.sferisterio.it
Città nota, tra l’altro, per lo Sferisterio, opera Neoclassica progettata nel 1823. Lo Sferisterio ospita la stagione estiva dell’opera.
GENGA
www.comune.genga.an.it www.frasassi.it
Parlare di Genga vuol dire parlare inevitabilmente delle “Grotte di Frasassi”, esse fanno parte di un complesso ipogeo che si estende per circa 18 Km.
È un percorso fantastico tra stalattiti, laghetti tra arabeschi di cristallo, lance di alabastro che pendono dalle maestose volte, etc..
Il Consorzio di Frasassi propone il turismo speleologico.
PARCO NAZIONALE DEI SIBILLINI
Diciotto piccoli Comuni dell’entroterra fanno parte del Parco Nazionale dei Sibillini.
Il Versante Storico
La tradizione vuole che Visso, oggi sede del Parco Nazionale, sia stato fondato ben 907 anni prima dell’era di Roma e che, dal suo riconoscimento come libero e fino all’invasione napoleonica, fosse diviso in cinque distretti chiamati “Guaite” che comprendevano anche Castelsantangelo ed Ussita. Un territorio ricco di castelli e torri di vedetta, che ancora oggi caratterizzano la struttura di numerosi centri abitati, edificati dai valligiani per difendersi dalle ripetute incursioni dei Saraceni.
Dal punto di vista naturalistico, in quest’area, risultano interessanti le Gole della Valnerina, scavate dall’impetuoso fiume Nera, che sono percorribili con l’auto, e il massiccio montuoso, di aspetto dolomitico, del M. Bove, dove si possono rinvenire tutte le associazioni vegetali d’alta quota, tipiche dei Sibillini. Appartengono a questo versante i Comuni di: Castelsantangelo sul N., Pievebovigliana, Pieve Torina, Ussita, Visso.
Il Versante Sacro
Cuore di questo importante settore del parco è Norcia , patria di S. Benedetto patrono d’Europa, famosa per il suo splendido centro storico, la piazza con la chiesa (XIV-XVIII sec.) dedicata al Santo, il Duomo (XVIII sec.) ed altri interessanti edifici storici.
Da qui partono le escursioni: alle “marcite”, originale sistema di irrigazione permanente dei prati realizzato, secondo alcuni, sin dai tempi dei Monaci Benedettini; ai Piani di Castelluccio, che sono costituiti da due ampie piane di origine carsica, in mezzo alle quali si erge l’omonimo centro abitato; all’Abbazia di S. Eutizio, fondata alla fine del V° secolo e divenuta famosa per la capacità dei monaci di curare i malati con le preziose e medicamentose erbe dei Monti Sibillini. Appartengono a questo versante i Comuni di Norcia e Preci.
Il Versante Magico
I Sibillini nel medioevo erano conosciuti in tutta Europa come regno di demoni, negromanti e fate. Fra le numerose leggende le più famose sono quelle della Sibilla, “Illustre profetessa” che viveva in una grotta sita sull’omonimo monte e quella di Pilato secondo la quale il corpo esanime del famoso procuratore romano fu trascinato da alcuni bufali nelle acque rosseggianti del “demoniaco” lago, sito nell’alta incisione valliva che attraversa longitudinalmente il massiccio del Vettore.
Poco distante si trova la Gola dell’Infernaccio, in cui aleggiano ancora i ricordi di antichi riti negromantici e suggestivo esempio dell’ erosione operata dal fiume Tenna sui calcari della zona. In tutto questo settore, unitamente a belle faggete d’alto fusto, vegetano alcune specie rare come la stella alpina e la genziana ed è possibile incontrare anche il lupo, l’astore e l’aquila reale. Appartengono a questo versante i Comuni di Amandola, Arquata del Tronto, Montegallo, Montefortino, Montemonaco.
Il versante Fiorito
Comprende la zona più settentrionale del parco con i prati di Ragnolo dove, nel periodo estivo si possono osservare splendide fioriture di orchidee, liliace ed altre interessanti specie come la fritillaria dell’Orsini, il narciso o l’astro alpino.
Nella valle del Fiastrone, impressionante forra scavata dalle acque, si trova la Grotta dei Frati antico e suggestivo eremo dei monaci Clareni, dell’anno mille.
Risalendo lungo il fiume, a monte del lago di Fiastra, dove si rispecchiano le vette dei monti circostanti, si possono raggiungere la suggestiva valle dell’Acquasanta con le sue splendide cascate e la grotta dell’orso, toponimo che testimonia la passata presenza di questa specie anche sui Sibillini. Appartengono a questo versante i Comuni di: Acquacanina, Bolognola, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, San Ginesio.
LA STORIA TRA IL PICENO E LA MARCA FERMANA
Il Piceno geografico costituisce uno dei paesaggi più interessanti dell’Italia centrale che si estende dall’Adriatico agli Appennini. Controversa è invece l’origine dei Piceni: gli scrittori latini, come Plinio il Vecchio, propendono per una provenienza dalla Sabina mentre i caratteri culturali rivelano forti influssi orientali tipici dell’Illiria.
Lo sviluppo maggiore del popolo Piceno risale all’VIII secolo a.C; popolazione guerriera ma aperta agli scambi commerciali predilige per l’insediamento alture e siti addossati ai rilievi. L’attività principale è l’agricoltura come testimoniano ancora oggi le uve pregiate e i saporiti oli di questa terra. È importante, nel delinearsi dell’assetto territoriale, la preminenza che assumono gli abitanti di Ascoli nell’interno vallivo, e di Fermo, sulla collina litoranea. Vaste aree, queste, che esplicano un decisivo ruolo di centralità, guida e coordinamento. Con la sottomissione a Roma, nel 269-268 a.C., il Piceno assume alcuni dei caratteri delle terre conquistate dai Romani: Fermo diviene colonia a Ascoli città alleata.
Come testimoniato da Plinio il Vecchio (Naturalis Historia, III,13), con la regionalizzazione di Augusto, il Picenum è la V regio e si estende dal Marchiano Esino all’abruzzese Saline; presenta una rete stradale sviluppata che trova il suo snodo principale nella Sandria e nella Lauretana.
Gli sconvolgimenti successivi alle invasioni barbariche e i mutamenti climatici spingono, in epoca medioevale, la popolazione ad abbandonare le campagne e gli insediamenti a valle e a spostarsi sulle alture collinari, luoghi certamente più adatti per controllare i confini e più salubri rispetto alle valle in via di impaludamento.
Intanto alla fine del secolo IX, i Farfensi trasferiscono nel Piceno e in particolare sul Colle Matenano la loro sede principale. Vi costituiscono una sorta di “Stato” nel contesto feudale, in grado di controllare una zona molto vasta.
Dal X al XII secolo egli scritti storici fanno riferimento alla Marca Fermana con territorio dal Musone al Pescara, mentre a partire dall’anno mille comincia a consolidarsi lo Stato della Chiesa. Non mancano comunque situazioni di decentramento e di autonomia rispetto al Rettore della Marca (questo svolge funzioni di vicario papale) come dimostra la “Giudicatura”, “a fluminibus Salini, Tennae et Tennaculae usque ad partes Regni”, che poi si tramuterà nel “Presidiato dell’Abbazia di Farfa” con sede a S. Vittoria in Mantenano e che fino al XVI secolo svolgerà compiti amministrativi generali, in particolare nel settore della giustizia.
Il XIV secolo rappresenta per le Marche un periodo di sconvolgimenti politico-amministrativi a causa dei quali le autonomie comunali subiscono la costante pressione di nuovi poteri forti affermatisi in sede locale.
L’intervento al riguardo del cardinale spagnolo Egidio d’Albornoz si concretizza con la promulgazione a Fano delle “Costitutiones” nel 1357 con cui si effettua la riorganizzazione del territorio che si manterrà fino al secolo VIII.
Sotto il papato di Sisto V, 1585-1590, si instituisce il presidiato di Montalto che in qualche modo rivitalizza il vecchio e ormai decaduto Presidio Farfense e con lo scopo di attuare un ampio decentramento di funzioni amministrative e giudiziarie.
Gli obbiettivi del Papa sono molteplici: oltre a dar lustro a Montalto, paese d’origine della sua famiglia e dove passa la sua giovinezza, mira a controllare un’area infestata dal brigantaggio e caratterizzata dall’isolamento e che fino all’avvento delle truppe napoleoniche resta amministrativamente, a scala provinciale, così suddivisa: lo “Stato Fermano” a nord e lungo buona parte del litorale, lo “Stato Ascolano” a sud, ed il “Presidiato di Montalto” al centro.
È in seguito all’occupazione francese che l’assetto amministrativo viene completamente innovato e si riunisce in un’unica entità, il Dipartimento del Trono con capoluogo Fermo, i “governi” di Ascoli Piceno e Fermo, lo “stato” di Camerino e il “Presidio di Montalto”.
Il ritorno dell’autorità pontificia porta, ancora per pochi anni, all’autonomia di Camerino mentre Ascoli e Fermo sono connesse ad una effimera ripartizione provinciale che ha sede a Macerata.
Sotto il Regno d’Italia napoleonico viene ricostruito temporaneamente il dipartimento del Tronto ma che scompare definitivamente con il Congresso di Vienna in seguito alla quale tutte le Marche tornano sotto il controllo dello Stato della Chiesa.
Le Marche meridionali pontefice sono divise in due “delegazioni” Ascoli e Fermo che con l’Unità d’Italia contano rispettivamente 45 e 47 comuni.
L’applicazione della Legge Rattazzi sul “riordinamento dell0Amministrazione Provinciale e Comunale” e il successivo decreto N.4495 del 18860 porta da sei a quattro le province marchigiane con l’accorpamento di Camerino a Macerata e di Fermo ad Ascoli.
Quest’ultima scelta origina dalla necessità di potenziare la capacità amministrativa e di controllo di Ascoli sul territorio comprendente non solo il fermano ma anche la zona abruzzese del teramano. Ciò non è mai avvenuto e il risultato che ne deriva è quello di un capoluogo di provincia in parte periferico e decentrato.
Per avere un riequilibrio di tipo funzionale e sedare in parte il malcontento dei cittadini viene costituita una sottoprefettura operativa fino al 1927.
Anche sul territorio della nuova provincia si avverte il “taglio” delle unità comunali, e se da un lato si tende a dare maggior efficienza ai comuni, dall’altro proprio per renderli in grado di svolgere i loro numerosi compiti se ne riduce il numero.
Le due guerre mondiali coinvolgono le genti picene ma non mutano sostanzialmente i confini territoriali pari a circa 2090 chilometri quadrati.
Il costante miglioramento climatico favorisce l’appoderamento mezzadrile che tra la fine dell’ottocento primi novecento raggiunge il suo culmine. Contestualmente vengono realizzate le principali strutture viarie moderne e si avvia un processo di industrializzazione, dapprima lento, e poi sempre più rapido a partire dalla seconda metà del secolo XX. È storia recente la legge 11 Giugno 2004 con la quale è stata di nuovo istituita la Provincia di Fermo, i cui organi elettivi inizieranno ad essere concretamente operativi solo nel 2009.